
Nascita di un genere
« La vicenda è più importante della carta.»
Frank Munsey, ideatore del formato delle riviste Pulp
“Pulp”. Erano chiamate così le storie pubblicate sulle riviste americane della prima metà del Novecento, con copertine sfolgoranti e 128 pagine, stampate su carta dozzinale, ricavata direttamente dalla pasta di legno: la pulp paper, appunto.
Storie avventurose, fantastiche, ricche di suspense, con spesso in copertina donne sensuali ed ammiccanti. I generi spaziavano dal poliziesco alla fantascienza, al noir, all’horror, fino al fantasy.
Un’eredità raccolta poi da Palaniuk, dal suo “Fight club” e da Tarantino, il regista che ne ha ridefinito i confini, oltre i quali nulla è stato più lo stesso.
E’ il 1994 e Tarantino fa uscire nelle sale il suo “Pulp fiction”: il film che lo consacrerà e segnerà la riscoperta del genere pulp da parte del grande pubblico.